Lettere dal Fronte
Giuseppe Tonini classe 1893, tenente artiglieria -sez da montagna, combatté la battaglia d’arresto sul Monte Tomba e alla fine del novembre 1917 fu destinato sul Grappa, dove rimase fino a maggio 1918.
A loro, agli Eroi che han combattuto per la nostra libertà, va il nostro omaggio.
Soldati, ma prima di tutto uomini, ragazzi e noi vogliamo ricordarli per i loro sogni, speranze e magnifiche parole d’amore che riuscivano a trovare in mezzo a tanto dolore e rinunce. Insieme a loro vogliamo ricordare i loro cari, genitori, mogli e fidanzate.
Grazie a Maria Ausonia, nipote di Giuseppe e Ausonia possiamo donarvi un piccolo estratto del carteggio tra i due giovani.
Far nostra la loro esperienza per imparare a vivere al meglio la libertà che ci han donato!
Zona di Guerra 12-11-18
Ausonia mia,
sono parecchi giorni che non ti scrivo lettere, ma è stato un periodo di lavoro molto intenso e uscivo tutte le mattine prestissimo per tornare a notte fatta. La maggior porte delle batterie è ormai radunata nei punti di concentramento, ora ci resta da raccogliere le munizioni. Il mio servizio si svolge sempre in quelle zone che anche tu ben conosci e che ora faticheresti a riconoscere, tanta è la distruzione. Piccina mia, e’ come se solo ora sentissi tutto il peso dei sacrifici, il dolore dei lutti, la fatica della lontananza, l’incertezza di vivere. Ora soltanto sento quanto sono stati lunghi questi anni di guerra, quanta vita ci è stata sottratta. Sono felice, sì felice e orgoglioso per la nostra vittoria, felice per aver dato tutto alla Patria e allo stesso tempo piango tutti quelli che ho visto cadere, primo fra tutti il mio carissimo fratello, piango con chi ha perso i figli, con le vedove, gli orfani, piango quando vedo i paesi distrutti. In quella che è tornata Patria nostra ho visto gruppi di soldati fatti prigionieri; sono partito per questi ultimi lavori con entusiasmo, quasi baldanzoso per la vittoria, ma quando ho visto quei volti abbattuti e disperati, non sono stato più capace di vedere dei nemici, solo dei poveri diavoli, umiliati come soldati e ingannati come uomini, che come noi avevano patito anni di privazioni e sacrifici e che come noi avevano sofferto. Quanto dolore, amore mio, quanto! Tutti ne abbiamo almeno una sporta piena. Ora che anche la Germania ha capitolato è finito tutto veramente, dobbiamo solo pensare alla pace, a ricominciare a vivere come è giusto. Pensiamo a noi, al nostro futuro ormai certo e vicino. Io vivo solo nell’attesa di gettarmi fra le tue braccia. Sono così felice vicino a te e so solo che non aspetto altro che il giorno in cui ci uniremo per sempre! Presto, presto e allora anche tu sarai la più felice. Baci infiniti, con tutto il mio amore.
Giugio tuo, per te sola
Siena 27-1-18
Giugio mio, ho ricevuta oggi la lettera del 23 censurata, ma io adagio adagio ho levata la striscia nera e ho capito quello che poi non era censurabile. Mah, alle volte i censori vedono il diavolo dove non c’è. E poi a una vicentina purosangue censurare i luoghi che conosce palmo a palmo, meglio del censore, via, è assurdo! Vedo e constato che il mio animo intuisce tante cose. Quel giorno che io ti scrivevo che sentivo che eri lassù, lo eri realmente! Tu mi dici belle cose della nuova posizione; sarà … ma io crollo il capo, come dici tu, e penso che alle volte non ti mandino in esplorazione. Che vuoi, i timori crescono ad ogni momento e i lontani specialmente pensano sempre peggio. Ma via, speriamo che intanto maturi qualcosa di buono. Ti accludo una poesietta che feci stamane in un momento di ansia e nostalgia. Ma tutto sta che la giudichi bene e che sia come ti chiedo.
E’ una preghiera, una preghiera che in prosa facevo e faccio sempre, non feci altro che rimarla
Ave, o Madonnina
del Grappa. Ave a te Pia
dolce, soave Maria!
Vedi, io prego china
E piango. Salvalo
Dalla ria mitraglia
E nella battaglia
Tu proteggimelo
Ave, quando a sera
Si pensa agli assenti.
Ave, sia preghiera
Ch’egli dirà a sera
In tutti i momenti
Pensando a chi spera
Per ora ti lascio con mille milioni di baci folli, ardenti, tutti per te, amore mio, per te a cui ho dedicato tutto, tutto, a cui darò ogni felicità, ogni sorriso, tutta me stessa. Sempre!
Ausonia tua che ti adora con tutta l’anima e più ancora
Zona di Guerra 12-11-18
Ausonia mia,
sono parecchi giorni che non ti scrivo lettere, ma è stato un periodo di lavoro molto intenso e uscivo tutte le mattine prestissimo per tornare a notte fatta. La maggior porte delle batterie è ormai radunata nei punti di concentramento, ora ci resta da raccogliere le munizioni. Il mio servizio si svolge sempre in quelle zone che anche tu ben conosci e che ora faticheresti a riconoscere, tanta è la distruzione. Piccina mia, e’ come se solo ora sentissi tutto il peso dei sacrifici, il dolore dei lutti, la fatica della lontananza, l’incertezza di vivere. Ora soltanto sento quanto sono stati lunghi questi anni di guerra, quanta vita ci è stata sottratta. Sono felice, sì felice e orgoglioso per la nostra vittoria, felice per aver dato tutto alla Patria e allo stesso tempo piango tutti quelli che ho visto cadere, primo fra tutti il mio carissimo fratello, piango con chi ha perso i figli, con le vedove, gli orfani, piango quando vedo i paesi distrutti. In quella che è tornata Patria nostra ho visto gruppi di soldati fatti prigionieri; sono partito per questi ultimi lavori con entusiasmo, quasi baldanzoso per la vittoria, ma quando ho visto quei volti abbattuti e disperati, non sono stato più capace di vedere dei nemici, solo dei poveri diavoli, umiliati come soldati e ingannati come uomini, che come noi avevano patito anni di privazioni e sacrifici e che come noi avevano sofferto. Quanto dolore, amore mio, quanto! Tutti ne abbiamo almeno una sporta piena. Ora che anche la Germania ha capitolato è finito tutto veramente, dobbiamo solo pensare alla pace, a ricominciare a vivere come è giusto. Pensiamo a noi, al nostro futuro ormai certo e vicino. Io vivo solo nell’attesa di gettarmi fra le tue braccia. Sono così felice vicino a te e so solo che non aspetto altro che il giorno in cui ci uniremo per sempre! Presto, presto e allora anche tu sarai la più felice. Baci infiniti, con tutto il mio amore.
Giugio tuo, per te sola
Siena 27-1-18
Giugio mio, ho ricevuta oggi la lettera del 23 censurata, ma io adagio adagio ho levata la striscia nera e ho capito quello che poi non era censurabile. Mah, alle volte i censori vedono il diavolo dove non c’è. E poi a una vicentina purosangue censurare i luoghi che conosce palmo a palmo, meglio del censore, via, è assurdo! Vedo e constato che il mio animo intuisce tante cose. Quel giorno che io ti scrivevo che sentivo che eri lassù, lo eri realmente! Tu mi dici belle cose della nuova posizione; sarà … ma io crollo il capo, come dici tu, e penso che alle volte non ti mandino in esplorazione. Che vuoi, i timori crescono ad ogni momento e i lontani specialmente pensano sempre peggio. Ma via, speriamo che intanto maturi qualcosa di buono. Ti accludo una poesietta che feci stamane in un momento di ansia e nostalgia. Ma tutto sta che la giudichi bene e che sia come ti chiedo.
E’ una preghiera, una preghiera che in prosa facevo e faccio sempre, non feci altro che rimarla
Ave, o Madonnina
del Grappa. Ave a te Pia
dolce, soave Maria!
Vedi, io prego china
E piango. Salvalo
Dalla ria mitraglia
E nella battaglia
Tu proteggimelo
Ave, quando a sera
Si pensa agli assenti.
Ave, sia preghiera
Ch’egli dirà a sera
In tutti i momenti
Pensando a chi spera
Per ora ti lascio con mille milioni di baci folli, ardenti, tutti per te, amore mio, per te a cui ho dedicato tutto, tutto, a cui darò ogni felicità, ogni sorriso, tutta me stessa. Sempre!
Ausonia tua che ti adora con tutta l’anima e più ancora